_COMUNICATO STAMPA DELL'AGENZIA AP.BISCOM CON INTERVISTA ALL'AUTORE
(25 MAGGIO 2001)
Da: "Cesare Protettl"
A: [email protected]
Data invio: mercoledi 30 maggio 2001 9.41
Oggetto: intervista
Caro Napoli,
sono un giornalista della nuova agenzia di stampa Ap.Biscom, diretta da Lucia Annunziata. Vorrei intervistarla a proposito dei documenti americani declassificati che confermano le testimonianze da lei raccolte nel suo libro su Villa Wolkonsky.
Può mettersi in contatto al più presto con me?
Cesare Protetti
Roma
Grazie
Da: "Cesare Protettl"
A: <[email protected]>
NOTA:
Caro Napoli,
le prime quattro pagine sono andate sulla rete nazionale destinate a giornali e televisioni. La quinta pagina ( pezzo breve) è stata trasmessa il 21/5/2001 sul sito "tgcom.it"
ApB-NAZISTI / GLI ARCHIVI DELLA CIA E IL BARATTO DI DOLLMANN
Il partigiano Napoli: Ora la verità sul lager di Villa Wolkonsky
di Cesare Protettl
Roma, 21 mag. (Ap.Biscom) - ''Dollmann? I baratti dei servizi segreti americani e del Vaticano con i criminali nazisti? Quello che sta venendo fuori dalle carte della CIA è solo l'inizio della storia. Quei documenti sconvolgeranno molte delle presunte verità storiche degli anni tra il 1945 e il 1947". Franco Felice Napoli, combattente partigiano, 82 anni, ne ha dovuti aspettare 66 per vedere arrivare le prime conferme ufficiali ad alcune delle tesi sostenute nel suo libro-testimonianza "Villa Wolkonsky, 1943-1988, il lager nazista di Roma. Un capitolo di storia mai chiuso".
Un libro stampato a spese dell'autore che ha diffidato finora ''del potere informativo e di quegli editori che gli hanno consigliato di eliminare alcune parti importanti perchè scomode dal punto di vista politico".
Un libro che tuttavia si trova nelle maggiori librerie italiane ed il cui ricavato Franco Napoli devolve a un fondo per i partigiani della Resistenza sopravvissuti e senza pensione.
• Napoli è stato il capo della prima formazione partigiana nata a Roma, durante l'occupazione nazista, entrata poi a far parte della O.M del Psi (l'Organizzazione Militare del Partito socialista italiano) , il gruppo di Pertini, Vassalli, Monaco e Gracceva. Nell'agosto del 1944 si dimise da segretario della sezione di Centocelle del Psi e parti con Pertini per il Nord, dove fu inquadrato - con i suoi uomini - nel C. I . C (Counter Intelligence Corps;), il servizio di controspionaggio americano in zona di operazioni di guerra aggregato alla V armata americana, alle dirette dipendenze del maggiore Alhert W. Phillips.
• Anche per questo Franco Napoli rimane un testimone prezioso dei fatti e misfatti di quegli anni di cui oggi cominciano ad affiorare documentazioni ufficiali.
• Alcune delle verità su Dollmann che oggi affiorano dai primi documenti declassificati degli archivi della CIA, messi a disposizione degli studiosi pochi giorni fa, Napoli le aveva scritte nel suo libro e in alcuni documenti registrati dal partigiano in Svizzera negli anni 1988-89 e alla SIAE nel 1994.
• Dollmann fu complice della persecuzione degli ebrei a Roma ed al corrente dell'ordine della strage delle Fosse Ardeatine a Roma.
• "Dollmann - scrive Napoli nel suo libro - era arrivato in Italia prima di Kappler, in concomitanza con il rientro definitivo del futuro Papa Pacelli dalla Germania. A Roma ufficialmente era giornalista. In realtà agiva per conto di Himmler, controllando sia l'operato di suoi connazionali, sia l'andamento della politica italiana. Frequentava con assiduità l'archivio vaticano e riuscì cosi a diventare amico di molti prelati, specialmente quelli di origine germanica. In particolare fu vicino al vescovo Pancrazio Pfeiffer, confidente e consigliere del Papa Pacelli, che aveva l'importante compito di fiducia di tenere i collegamenti tra la Santa Sede e i comandi militari nazisti".
• Collegamenti che furono particolarmente utili quando si trattò di trattare la resa condizionata dell'esercito tedesco e di "barattare - come scrive Napoli - la libertà in cambio della verità''.
ApB-NAZISTI / GLI ARCHIVI DELLA CIA E IL BARATTO DI DOLLMANN -2
Come alcuni criminali riuscirono a uscire indenni e ricchi
Roma, 21 mag-
Oggi, secondo il riassunto dei documenti CIA sull'Italia pubblicato dallo storico Richard Breitman, risulta che Dollmann - nonostante fosse sulla lista dei criminali nazisti da arrestare e processare - fu salvato perché prese parte alle trattative segrete di Karl Wolff, il comandante delle SS a Milano, con l'agente delI'OSS (oggi CIA), Allen Dulles poi diventato capo della stessa CIA - che dalla Svizzera trattò la resa dei tedeschi nell'Italia del Nord. Internato in un campo di prigionia alleato fu fatto fuggire nell'agosto del 1946 e preso sotto la protezione di un esponente dei servizi segreti italiani e del cardinale di Milano Idelfonso Schuster "che volevano rivendicare, tramite suo, il merito della resa tedesca".
• Napoli, nel suo libro, e ancora più preciso: ''Nel luglio 1945 i due ufficiali delle SS Eugene Dollmann e Walter Rauff, che si trovavano nascosti in una pensione gestita dalle suore dell'Addolorata, nei pressi del Vaticano, vennero riconosciuti e arrestati dalla polizia alleata. (pag. 220). "Kappler e Dollmann vennero portati nel campo di concentramento di Rimini: il primo si assunse la responsabilità dell'eccidio delle Ardeatine, e quindi consegnato dagli inglesi alle autorità italiane per essere giudicato, il secondo fu liberato per essere ospitato in Vaticano ma, mentre passeggiava tranquillamente per le strade di Roma, fu riconosciuto e arrestato. Successivamente liberato dai servizi segreti americani, entrò probabilmente a farne parte" (pag.146).
• Quel "probabilmente" del libro di Napoli è oggi una certezza. "Successivamente - rivelano i documenti declassificati degli archivi americani - Dollmann fu "assunto" come spia in Germania da un altro agente della CIA, James Angleton".
• E qui la storia che viene fuori dai documenti declassificati americani si intreccia con quella raccontata da Napoli. Angleton accusa "le destre e il Vaticano di un complotto antiamericano", per prevenire la caccia ad alcuni criminali di guerra nazisti in Italia.
• Napoli, nel suo libro, va ancora più in là: "Solo i servizi segreti della C.I.C. (a cui ero aggregato con i miei compagni) cercarono effettivamente di catturare Mussolini vivo affinché fosse processato". Ma "la sorte del duce e del fascismo - scrive il comandante partigiano - era già stata segnata il 110 maggio 1944, poco prima della liberazione di Roma, quando in Vaticano sii incontrarono i vertici delle SS, i diplomatici nazisti operanti in Italia guidati da Wolff e Dollmann ed alcuni sacerdoti, tutti tedeschi "
• Secondo Napoli, infatti, entrambe le parti "avevano forti interessi in gioco; per il Vaticano Mussolini era un uomo scomodo, perché conosceva verità che dovevano essere tenute assolutamente nascoste; per i tedeschi la situazione bellica, ormai compromessa, imponeva l'avvio di trattative con i nemici, che consentissero ai criminali nazisti di uscire sostanzialmente indenni (con l'aiuto del Vaticano) dai crimini commessi e di godere appieno una parte delle riserve della Banca d'Italia e le ricchezze che avevano trafugato agli ebrei'..
• "Di fatto - aggiunge Napoli - a partire dalla data dell'incrontro ai massimi livelli avvenuto in Vaticano (secondo Arrigo Petacco - in "Storia Bugiarda", Laterza, Bari, 1988, p.49 - in quell'occasione ci fu un colloquio segreto tra Pio XII e Wolff, organizzato da Dollmann) "il Duce ebbe contro di sé tutta la Chiesa, come dimostrano gli ultimi avvenimenti della sua vita, quando sulla sua strada incontrò un numero incredibile di ecclesiastici e persone al servizio del Vaticano che gli crearono attorno un vero e proprio "vuoto " .
• Anche per questo (oltre che per informazioni avute da testimoni delle ultime ore di Mussolini ) Napoli è convinto che ad uccidere Mussolini non siano stati i partigiani comunisti "Bill", "Sandrino", "Lino" e ''Neri'' (e con loro "Gianna", amica di "Neri') e che anche questa pagina di storia debba essere completamente riscritta.
• "Speriamo anche con l'aiuto degli archivi della CIA", aggiunge Napoli, dopo aver letto la notizia che circa 10 mila schede degli archivi sulle attività in Europa sono state di recente declassificate. ''Ed un'altra pagina tutta da scrivere è quella del lager nazista nel cuore di Roma, a Villa Wolkonsky, dove "sparirono" centinaia di persone e fu nascosta una parte dell'oro della Banca d'Italia". (documento 18)
Villa Wolkonsky: 265 pagine, 130 fotografie e 30 documenti, è in vendita nelle librerie al prezzo di Euro 13,00. Può essere anche acquistato richiedendolo direttamente a:
Europa Edizioni
Via S. Abbondio, 11
22100 - Como
e-mail: [email protected]
(25 MAGGIO 2001)
Da: "Cesare Protettl"
A: [email protected]
Data invio: mercoledi 30 maggio 2001 9.41
Oggetto: intervista
Caro Napoli,
sono un giornalista della nuova agenzia di stampa Ap.Biscom, diretta da Lucia Annunziata. Vorrei intervistarla a proposito dei documenti americani declassificati che confermano le testimonianze da lei raccolte nel suo libro su Villa Wolkonsky.
Può mettersi in contatto al più presto con me?
Cesare Protetti
Roma
Grazie
Da: "Cesare Protettl"
A: <[email protected]>
NOTA:
Caro Napoli,
le prime quattro pagine sono andate sulla rete nazionale destinate a giornali e televisioni. La quinta pagina ( pezzo breve) è stata trasmessa il 21/5/2001 sul sito "tgcom.it"
ApB-NAZISTI / GLI ARCHIVI DELLA CIA E IL BARATTO DI DOLLMANN
Il partigiano Napoli: Ora la verità sul lager di Villa Wolkonsky
di Cesare Protettl
Roma, 21 mag. (Ap.Biscom) - ''Dollmann? I baratti dei servizi segreti americani e del Vaticano con i criminali nazisti? Quello che sta venendo fuori dalle carte della CIA è solo l'inizio della storia. Quei documenti sconvolgeranno molte delle presunte verità storiche degli anni tra il 1945 e il 1947". Franco Felice Napoli, combattente partigiano, 82 anni, ne ha dovuti aspettare 66 per vedere arrivare le prime conferme ufficiali ad alcune delle tesi sostenute nel suo libro-testimonianza "Villa Wolkonsky, 1943-1988, il lager nazista di Roma. Un capitolo di storia mai chiuso".
Un libro stampato a spese dell'autore che ha diffidato finora ''del potere informativo e di quegli editori che gli hanno consigliato di eliminare alcune parti importanti perchè scomode dal punto di vista politico".
Un libro che tuttavia si trova nelle maggiori librerie italiane ed il cui ricavato Franco Napoli devolve a un fondo per i partigiani della Resistenza sopravvissuti e senza pensione.
• Napoli è stato il capo della prima formazione partigiana nata a Roma, durante l'occupazione nazista, entrata poi a far parte della O.M del Psi (l'Organizzazione Militare del Partito socialista italiano) , il gruppo di Pertini, Vassalli, Monaco e Gracceva. Nell'agosto del 1944 si dimise da segretario della sezione di Centocelle del Psi e parti con Pertini per il Nord, dove fu inquadrato - con i suoi uomini - nel C. I . C (Counter Intelligence Corps;), il servizio di controspionaggio americano in zona di operazioni di guerra aggregato alla V armata americana, alle dirette dipendenze del maggiore Alhert W. Phillips.
• Anche per questo Franco Napoli rimane un testimone prezioso dei fatti e misfatti di quegli anni di cui oggi cominciano ad affiorare documentazioni ufficiali.
• Alcune delle verità su Dollmann che oggi affiorano dai primi documenti declassificati degli archivi della CIA, messi a disposizione degli studiosi pochi giorni fa, Napoli le aveva scritte nel suo libro e in alcuni documenti registrati dal partigiano in Svizzera negli anni 1988-89 e alla SIAE nel 1994.
• Dollmann fu complice della persecuzione degli ebrei a Roma ed al corrente dell'ordine della strage delle Fosse Ardeatine a Roma.
• "Dollmann - scrive Napoli nel suo libro - era arrivato in Italia prima di Kappler, in concomitanza con il rientro definitivo del futuro Papa Pacelli dalla Germania. A Roma ufficialmente era giornalista. In realtà agiva per conto di Himmler, controllando sia l'operato di suoi connazionali, sia l'andamento della politica italiana. Frequentava con assiduità l'archivio vaticano e riuscì cosi a diventare amico di molti prelati, specialmente quelli di origine germanica. In particolare fu vicino al vescovo Pancrazio Pfeiffer, confidente e consigliere del Papa Pacelli, che aveva l'importante compito di fiducia di tenere i collegamenti tra la Santa Sede e i comandi militari nazisti".
• Collegamenti che furono particolarmente utili quando si trattò di trattare la resa condizionata dell'esercito tedesco e di "barattare - come scrive Napoli - la libertà in cambio della verità''.
ApB-NAZISTI / GLI ARCHIVI DELLA CIA E IL BARATTO DI DOLLMANN -2
Come alcuni criminali riuscirono a uscire indenni e ricchi
Roma, 21 mag-
Oggi, secondo il riassunto dei documenti CIA sull'Italia pubblicato dallo storico Richard Breitman, risulta che Dollmann - nonostante fosse sulla lista dei criminali nazisti da arrestare e processare - fu salvato perché prese parte alle trattative segrete di Karl Wolff, il comandante delle SS a Milano, con l'agente delI'OSS (oggi CIA), Allen Dulles poi diventato capo della stessa CIA - che dalla Svizzera trattò la resa dei tedeschi nell'Italia del Nord. Internato in un campo di prigionia alleato fu fatto fuggire nell'agosto del 1946 e preso sotto la protezione di un esponente dei servizi segreti italiani e del cardinale di Milano Idelfonso Schuster "che volevano rivendicare, tramite suo, il merito della resa tedesca".
• Napoli, nel suo libro, e ancora più preciso: ''Nel luglio 1945 i due ufficiali delle SS Eugene Dollmann e Walter Rauff, che si trovavano nascosti in una pensione gestita dalle suore dell'Addolorata, nei pressi del Vaticano, vennero riconosciuti e arrestati dalla polizia alleata. (pag. 220). "Kappler e Dollmann vennero portati nel campo di concentramento di Rimini: il primo si assunse la responsabilità dell'eccidio delle Ardeatine, e quindi consegnato dagli inglesi alle autorità italiane per essere giudicato, il secondo fu liberato per essere ospitato in Vaticano ma, mentre passeggiava tranquillamente per le strade di Roma, fu riconosciuto e arrestato. Successivamente liberato dai servizi segreti americani, entrò probabilmente a farne parte" (pag.146).
• Quel "probabilmente" del libro di Napoli è oggi una certezza. "Successivamente - rivelano i documenti declassificati degli archivi americani - Dollmann fu "assunto" come spia in Germania da un altro agente della CIA, James Angleton".
• E qui la storia che viene fuori dai documenti declassificati americani si intreccia con quella raccontata da Napoli. Angleton accusa "le destre e il Vaticano di un complotto antiamericano", per prevenire la caccia ad alcuni criminali di guerra nazisti in Italia.
• Napoli, nel suo libro, va ancora più in là: "Solo i servizi segreti della C.I.C. (a cui ero aggregato con i miei compagni) cercarono effettivamente di catturare Mussolini vivo affinché fosse processato". Ma "la sorte del duce e del fascismo - scrive il comandante partigiano - era già stata segnata il 110 maggio 1944, poco prima della liberazione di Roma, quando in Vaticano sii incontrarono i vertici delle SS, i diplomatici nazisti operanti in Italia guidati da Wolff e Dollmann ed alcuni sacerdoti, tutti tedeschi "
• Secondo Napoli, infatti, entrambe le parti "avevano forti interessi in gioco; per il Vaticano Mussolini era un uomo scomodo, perché conosceva verità che dovevano essere tenute assolutamente nascoste; per i tedeschi la situazione bellica, ormai compromessa, imponeva l'avvio di trattative con i nemici, che consentissero ai criminali nazisti di uscire sostanzialmente indenni (con l'aiuto del Vaticano) dai crimini commessi e di godere appieno una parte delle riserve della Banca d'Italia e le ricchezze che avevano trafugato agli ebrei'..
• "Di fatto - aggiunge Napoli - a partire dalla data dell'incrontro ai massimi livelli avvenuto in Vaticano (secondo Arrigo Petacco - in "Storia Bugiarda", Laterza, Bari, 1988, p.49 - in quell'occasione ci fu un colloquio segreto tra Pio XII e Wolff, organizzato da Dollmann) "il Duce ebbe contro di sé tutta la Chiesa, come dimostrano gli ultimi avvenimenti della sua vita, quando sulla sua strada incontrò un numero incredibile di ecclesiastici e persone al servizio del Vaticano che gli crearono attorno un vero e proprio "vuoto " .
• Anche per questo (oltre che per informazioni avute da testimoni delle ultime ore di Mussolini ) Napoli è convinto che ad uccidere Mussolini non siano stati i partigiani comunisti "Bill", "Sandrino", "Lino" e ''Neri'' (e con loro "Gianna", amica di "Neri') e che anche questa pagina di storia debba essere completamente riscritta.
• "Speriamo anche con l'aiuto degli archivi della CIA", aggiunge Napoli, dopo aver letto la notizia che circa 10 mila schede degli archivi sulle attività in Europa sono state di recente declassificate. ''Ed un'altra pagina tutta da scrivere è quella del lager nazista nel cuore di Roma, a Villa Wolkonsky, dove "sparirono" centinaia di persone e fu nascosta una parte dell'oro della Banca d'Italia". (documento 18)
Villa Wolkonsky: 265 pagine, 130 fotografie e 30 documenti, è in vendita nelle librerie al prezzo di Euro 13,00. Può essere anche acquistato richiedendolo direttamente a:
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