_MUSSOLINI DEVE MORIRE; COMPLICE DEL DELITTO, CLARETTA PETACCI, UCCISA A SUA VOLTA MENTRE CERCAVA DI CARPIRE I DOCUMENTI DEL DUCE
Come specificato, le trattative della resa nazista erano state tenute rigorosamente segrete per paura che i contenuti trapelassero in Germania, con conseguenze disastrose per la Svizzera, teatro di questi incontri. In particolare, di questi accordi non doveva saperne assolutamente nulla Mussolini, che ne venne comunque a conoscenza, per caso, poche ore prima di essere ucciso.
Si suppone che il Duce non venne mai messo a conoscenza del trafugamento delle riserve d'oro della Banca d'Italia, perpetrato dai nazisti, e dai collaboratori italiani. Questo è anche uno dei motivi che hanno evitato di far tornare a Roma Mussolini, dopo che era stato liberato dal Gran Sasso, e che sono stati oggetto delle trattative segrete d'armistizio fra Wolff e Dulles. Dobbiamo ammettere, per la verità storica, che a differenza del vile tradimento dei Reali di Casa Savoia, quello dei gerarchi fascisti del 25 luglio e quello dei nazisti verso la propria Germania e l'Italia, l'unico ad essere stato sincero e fedele è stato Mussolini, che invece era stato tradito proprio dalla sua amante, Claretta Petacci, diventata spia diretta di Hitler, ed uccisa mentre cercava di carpire i documenti del Duce (documento 9).
Siamo nel nuovo millennio, e sarebbe ora di smetterla di affermare che il Duce venne giustiziato dai partigiani o dai servizi segreti a causa del carteggio Mussolini-Churchill: la verità, senza ombra di dubbio, la si scopre osservando le fotografie degli assassini, dalla pagina 125 alla 197 - compresa l'appendice storica - e dalla 157 alla 162 del libro-testimonianza Villa Wolkonsky. Altri gravi fatti storici, occultati o distorti a favore di questo o di quell’altro partito politico – e non è escluso il Vaticano – li troverete nelle rivelazioni degli archivi segreti americani della C.I.A., pubblicati dai mass-media a partire dall’anno 2000. Verità che furono già registrate nel 1988 e pubblicate nel 1996 dall’Autore del libro-denuncia Villa Wolkonsky, il Lager nazista di Roma.
E soprattutto, non bisogna dimenticare (specialmente per i falsificatori della storia) che il Generale delle SS Wolff - colui che disse: "l'Italia bisogna spremerla come un limone" - è stato molto astuto: mentre a Roma trattava con gli inglesi, regalando loro Villa Wolkonsky - morti compresi - in Svizzera trattava con i servizi segreti americani dell'OSS. Questa era la guerra dei cosiddetti "Alleati", che non tennero nemmeno conto della condanna a morte che pendeva su Wolff, da essi stessi pronunciata prima dello sbarco in Italia (documento 10).
Come specificato, le trattative della resa nazista erano state tenute rigorosamente segrete per paura che i contenuti trapelassero in Germania, con conseguenze disastrose per la Svizzera, teatro di questi incontri. In particolare, di questi accordi non doveva saperne assolutamente nulla Mussolini, che ne venne comunque a conoscenza, per caso, poche ore prima di essere ucciso.
Si suppone che il Duce non venne mai messo a conoscenza del trafugamento delle riserve d'oro della Banca d'Italia, perpetrato dai nazisti, e dai collaboratori italiani. Questo è anche uno dei motivi che hanno evitato di far tornare a Roma Mussolini, dopo che era stato liberato dal Gran Sasso, e che sono stati oggetto delle trattative segrete d'armistizio fra Wolff e Dulles. Dobbiamo ammettere, per la verità storica, che a differenza del vile tradimento dei Reali di Casa Savoia, quello dei gerarchi fascisti del 25 luglio e quello dei nazisti verso la propria Germania e l'Italia, l'unico ad essere stato sincero e fedele è stato Mussolini, che invece era stato tradito proprio dalla sua amante, Claretta Petacci, diventata spia diretta di Hitler, ed uccisa mentre cercava di carpire i documenti del Duce (documento 9).
Siamo nel nuovo millennio, e sarebbe ora di smetterla di affermare che il Duce venne giustiziato dai partigiani o dai servizi segreti a causa del carteggio Mussolini-Churchill: la verità, senza ombra di dubbio, la si scopre osservando le fotografie degli assassini, dalla pagina 125 alla 197 - compresa l'appendice storica - e dalla 157 alla 162 del libro-testimonianza Villa Wolkonsky. Altri gravi fatti storici, occultati o distorti a favore di questo o di quell’altro partito politico – e non è escluso il Vaticano – li troverete nelle rivelazioni degli archivi segreti americani della C.I.A., pubblicati dai mass-media a partire dall’anno 2000. Verità che furono già registrate nel 1988 e pubblicate nel 1996 dall’Autore del libro-denuncia Villa Wolkonsky, il Lager nazista di Roma.
E soprattutto, non bisogna dimenticare (specialmente per i falsificatori della storia) che il Generale delle SS Wolff - colui che disse: "l'Italia bisogna spremerla come un limone" - è stato molto astuto: mentre a Roma trattava con gli inglesi, regalando loro Villa Wolkonsky - morti compresi - in Svizzera trattava con i servizi segreti americani dell'OSS. Questa era la guerra dei cosiddetti "Alleati", che non tennero nemmeno conto della condanna a morte che pendeva su Wolff, da essi stessi pronunciata prima dello sbarco in Italia (documento 10).